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vendredi, mai 05, 2006

Ci Difenderemo Uniti



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La Juve rompe il silenzio stampa
"Ci difenderemo uniti"

ROMA - Il calcio nella bufera dopo la pubblicazione delle intercettazioni su Moggi. La Juve ha deciso di rompere il silenzio stampa: ha intenzione di mantenere la stessa linea tenuta durante il processo doping: "Ci difenderemo uniti". "Non siamo stati neppure informati di una indagine a nostro carico che andava avanti da parecchi mesi. E lo abbiamo appreso soltanto dalla stampa, dopo essere stati accostati a lungo a chi ha commesso reati: è una incredibile violazione dei diritti fondamentali dei cittadini" ha detto l'amministratore delegato Antonio Giraudo.

"Per sette anni siamo stati insultati in tutti gli stadi d' Italia per un processo in cui la sentenza ha disintegrato accuse infamanti ma evidentemente in Italia sono più i polveroni che le chiacchiere". "Ho letto che il nostro silenzio è figlio della paura ma è una affermazione assolutamente falsa e incredibile". Giraudo ha continuato: "La motivazione dell'archiviazione firmata dal procuratore capo Maddalena definisce 'inutile' l'indagine dopo le intercettazioni. 'Neppure uno straccio di notizia che la consenta', conclude Maddalena".

Giraudo ha spiegato come solo oggi la Juve abbia ricevuto copia delle intercettazioni dalla Procura, e quindi solo oggi la società abbia reagito rompendo il silenzio stampa. "L'indagine sportiva? "Sono fiducioso". Moggi? "Un quadro parziale e inquinato su un pilastro di questa dirigenza. Su Lippi dico che sono state travisate le mie parole". Carraro? Sono sulle sue stesse posizioni", ha aggiunto il dirigente bianconero. "Il calcio è credibile? Assolutamente sì. La Juve lo è?

Questa vicenda come quella del doping ha il pregio di compattarci per portarci verso altre vittorie. Juve più colpita rispetto altre squadre coinvolte in altri scandali? "Sì, ma certo ci manca il carisma di Umberto e Gianni Agnelli, che per 50 anni hanno gestito la Juve. Ora non ci sono più, e qualcuno se ne approfitta". Giraudo sulle tempistiche sospette, vista la prossima fine del campionato: "Non credo al complotto, ma prendo atto che viene fuori a 2 giornate dalla fine".

In altre città sarebbe andata diversamente? "Servirebbe un tribunale unico per il calcio, come fatto con Tar ed Agenzia delle entrate. E' giusto farlo, ma che si faccia ovunque per tutti". Si parla troppo di etica e morale? "Farlo è lecito, ma ben diversi sono illeciti e frodi sportive. Ed è incredibile che lo si faccia tacendo su come queste notizie siano uscite".

Silenzio assoluto del presidente della società, Franzo Grande Stevens: "Di questa storia non parlo, arrivederci".

(5 maggio 2006)

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